Deglutizione disfunzionale
Durante il primo controllo dal dentista può capitare che venga fuori, inaspettatamente la dicitura "deglutizione atipica", più correttamente definita deglutizione disfunzionale. Un concetto ai più totalmente sconosciuto e misterioso.
Chi ha mai fatto caso a come deglutisce il proprio figlio?!
Nella maggior parte dei casi ci si preoccupa, giustamente, che mangi e che cresca.
Se nessuno vi ha mai parlato di deglutizione disfunzionale, voi come facevate ad osservarla!
Di cosa si tratta
Dobbiamo fare allora un passo indietro, per spiegare brevemente di cosa si tratta e per fornire indicazioni per poterne prevenire le conseguenze.
Ci sono fasi della crescita del bambino che siamo abituati ad osservare, un po' perché più evidenti, un po' perché considerate "tappe fondamentali" (prime pappe, posizione seduta, primi passi, prime parole...).
Ma se avviciniamo una "telecamera virtuale" e facciamo un bel primo piano al viso del bambino potremo osservare quanto le funzioni orali varino con il passare del tempo. E quando si parla di funzioni orali si intendono tutta quella serie di movimenti che coinvolgono bocca, guance, lingua e mandibola.
Una delle principali funzioni orali è sicuramente la deglutizione, che passa attraverso alcuni stadi: fetale, neonatale, infantile ed infine, intorno ai 7 anni, adulta.
Senza entrare nei tecnicismi della fisiologia è importante sapere che se la deglutizione per diverse ragioni non passa dallo stadio infantile a quello adulto ci possono essere ripercussioni sulla masticazione, sul linguaggio, sulla respirazione e non ultima, anche sulla postura.
- Le abitudini alimentari incidono in modo considerevole e si ritengono sfavorevoli all'evoluzione della deglutizione: l'assunzione di latte dal biberon per troppo tempo (oltre i 18/24 mesi); uno svezzamento iniziato tardi; l'introduzione di cibi di consistenze e gusti diversi in modo molto lento o addirittura dopo i due/ tre anni; l' evitare cibi solidi
- quelle che vengono chiamate abitudini viziate, ovvero: succhiare il dito o il ciuccio, o oggetti in modo frequente e importante oltre i 24 mesi, mangiarsi le unghie, mordicchiare matite
- presenza di patologie legate all'apparato otorinolaringoiatrico: problemi legati a respirazione, adenoidi, laringiti, otiti, allergie, asma.
Cosa osservare
Come già detto i principali protagonisti delle funzioni orali sono guance, labbra, lingua e mandibola che coordinando una serie di movimenti complessi permettono non solo la deglutizione, ma anche la produzione (articolazione) del linguaggio.
Fra tutti il più facilmente osservabile anche ad un occhio non esperto è sicuramente la lingua.
E' tipico infatti, nella deglutizione infantile, vedere la lingua fare capolino tra i denti durante la deglutizione. E' quella che viene chiamata "lingua bassa" perché non è abbastanza abile e forte per "stare al suo posto".
Subentrano anche le labbra che lanciano il loro segnale: spesso sono sporche, il bambino fatica a gestire il cibo, è più lento, qualcosa fuoriesce e la lingua non è in grado di detergere accuratamente le labbra;
Ci sono bambini che mangiano sempre con la bocca aperta perché la respirazione nasale è difficoltosa ( adenoidi, allergie, riniti...) e questo porta ad un circolo vizioso in cui la lingua è impedita nel suo sviluppo e nel compiere il suo lavoro nel migliore dei modi.
Possiamo pensare che siano dei simpatici sbrodoloni anche quando perdono la saliva, ma se si protrae nel tempo questa situazione dobbiamo sicuramente porci dei "perché".
Quali conseguenze
Essendo le funzioni orali un sistema complesso e dinamico, coinvolto non solo nella deglutizione, ma anche nella fonazione, nelle espressioni mimiche e nella respirazione, si possono avere ripercussioni in più ambiti
- Difficoltà nella masticazione
- Crescita anomala dei denti, soprattutto incisivi
- Scarso sviluppo del palato (palato stretto o ogivale)
- Problemi legati alla postura
- Difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni
- Problemi di natura estetica
Cosa si può fare
E' importante avere chiaro, il prima possibile, l'influenza che abbiamo come genitori e caregivers nel fornire un percorso di crescita e stimolazione adeguato, a partire dall'alimentazione, alla gestione di biberon e ciuccio (dito).
Quando invece ci si trova di fronte "al fatto compiuto" allora è bene rivolgersi ad una logopedista esperta di terapia miofunzionale.
Valutata la situazione di partenza, stabilirà il percorso da fare, per riequilibrare la muscolatura orofacciale, insegnando una serie di esercizi mirati che il bambino imparerà durante la seduta e che rifarà a casa.
Sottolineo quest'ultimo aspetto perché come dico sempre:
"Non basta iscriversi in palestra per avere dei muscoli scolpiti...
ma bisogna anche fare tanto esercizio"!
Il coinvolgimento dei genitori e dei caregivers nella rieducazione è fondamentale.
Non di meno è importante il confronto e la collaborazione con altre figure professionali quali dentista, osteopata, posturologo, proprio perché si tratta di una problematica che coinvolge più aspetti.