Mio figlio succhia il dito


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Il video

MIO FIGLIO METTE IL DITO IN BOCCA...

CHE FARE?

E' normale che i bambini piccoli cerchino stimoli consolatori per calmarsi nei momenti per loro un po' particolari (stanchezza, sonno, tristezza, noia).

Spesso trovano conforto nel succhiare il ciuccio, o il dito (sempre a portata...di mano!)

Finchè sono piccoli solitamente i genitori non si preoccupano; aspettano che crescendo quest'abitudine passi spontaneamente. Ma se non passa?!

Il ministero della salute raccomanda che a partire dai 2 anni la "suzione non nutritiva" venga sospesa: tra i 2 e 3 anni ciuccio o dito vanno tolti, per evitare di incorrere in successivi problemi.

Le conseguenze delle stimolazioni che il succhiare il dito innesca sono davvero importanti: si ripercuotono sia sulla crescita dei denti, che sulla muscolatura di bocca e faccia, influendo sulla posizione della lingua e sulla deglutizione. Ma anche gli aspetti sociali sono coinvolti: da una parte se ho qualcosa in bocca non posso parlare o parlo di meno, dall'altra posso essere preso in giro dai compagni meno simpatici, aumentando la mia insicurezza.

Quali segnali osservare:

DENTI SUPERIORI

- FATICANO A SCENDERE, perché trovano un ostacolo

- HANNO UNA SPAZIATURA BEN VISIBILE (diastema)
- SPORGONO

LABBRA

- A riposo non riescono a chiudersi completamente

- intervengono involontariamente con movimenti associati all'atto della deglutizione

PALATO

- non si espande , perché non sollecitato dalla forza della lingua (palato ogivale)

LINGUA

non potendo compiere i movimenti che permettono il suo sviluppo armonico:

- la lingua è più debole

- in posizione bassa nella bocca

- visibile tra i denti superiori e inferiori

LINGUAGGIO

Spesso si associa a questa situazione, la pronuncia scorretta di alcuni suoni come S R L Z


Sfatiamo subito una credenza

la logopedista in questi casi non interviene solo se c'è un difetto di pronuncia, ma interviene innanzitutto per riequilibrare la muscolatura orofaciale. Per questo è necessario rivolgersi, non solo al dentista, ma anche ad una logopedista esperta in terapia miofunzionale orofaciale.
La collaborazione delle due professioni, permetterà di lavorare nel migliore dei modi, per ottenere risultati duraturi nel tempo.


Succhiare il dito, tenere il ciuccio, morsicchiare stoffa, succhiare il labbro, la lingua, mangiarsi le unghie, mordere le matite...rientrano tutti fra quelli che vengono definiti vizi orali, se protratti oltre i 24 mesi.

Fra tutti i più ricorrenti ed evidenti sono proprio il succhiare il dito o il ciuccio per lungo tempo, ma anche gli altri vanno monitorati e tenuti sotto controllo.

Ricordiamoci che ogni bimbo va considerato come un caso a sé.

 Molto dipende dal "quanto"

"per quanto tempo" succhia il dito 

e dalla "forza" esercitata.



Cosa fare?

In linea generale è innanzitutto importante

  • che i genitori siano buoni alleati tra di loro, per mandare messaggi chiari e non contrastanti al bimbo
  • Inoltre è bene evitare di colpevolizzare o sgridare il bambino, non serve, anzi!
  • Cercate piuttosto di distogliere la sua attenzione , facendogli fare giochi manuali.
  • Stimolate la curiosità alimentare: l'esplorazione di cibi con gusti e consistenze diverse soddisfa a livello orale il bambino, oltre a esercitare la muscolatura orofaciale.
  • Cercate di anticipare con attività diverse, quei momenti che sapete essere quelli prediletti per succhiare il dito.

Già intorno ai 3 anni i genitori possono rivolgersi ad una logopedista per avere consigli e suggerimenti e per valutare insieme il percorso migliore da intraprendere.


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