Genitori modello

Lungi da me il voler appropriarmi di competenze che non mi spettano direttamente e che una pedagogista o psicologa potrebbero spiegare molto meglio. Voglio però dare alcune informazioni che possono essere utili ai genitori .

Parto innanzi tutto dal dire che non esistono "genitori modello" nel senso che forse voi avete inteso leggendo il titolo, ovvero genitori perfetti, che sanno sempre cosa fare, che non sbagliano mai. Se speravate di avere dei suggerimenti in merito a questo...non sono certo io che ve li potrò dare (come mamma di 4 figli sicuramente so che genitori NON SI NASCE, ma si diventa, anche imparando dai propri errori).

Il genitore è un modello


Quello di cui vi voglio parlare oggi è la forza del "modellamento".
 E' stato Bandura, uno psicologo canadese che negli anni '60, coniò questo termine per indicare che apprendiamo osservando le azioni di altre persone e le conseguenze che queste azioni hanno.

Cosa significa e cosa ha a che fare il modellamento con il linguaggio?

Non è forse il linguaggio un apprendimento?

Faccio sempre l'esempio dello specchio: i genitori sono lo specchio attraverso al quale i figli si guardano e nel quale proiettano l'immagine di sé. Vi ricordate il discorso sull'importanza del contatto visivo? Ci ricolleghiamo a questo concetto perché attraverso il contatto visivo, ma non soltanto, si crea una connessione, una relazione che permette il passaggio di molte informazioni, prime fra tutte l'affetto e la cura.

Non di meno il nostro modo di comunicare, la nostra postura, la capacità di mantenere i turni comunicativi, la nostra gestualità, il ritmo, il tono e ovviamente le parole che usiamo, passano ai nostri figli anche solo per il fatto che ci stanno osservando.

Faccio alcuni esempi pratici, partendo da una situazione distante dal linguaggio, ma che rende l'idea del concetto di "specchio":

Fate caso a cosa succede quando un bambino cade per la prima volta e si sbuccia il ginocchio: subito non piange, ma guarda l'adulto di riferimento e reagisce in base a come quest'ultimo reagisce. Se l'adulto inizia a preoccuparsi, lui si preoccuperà e facilmente piangerà. Viceversa se l'adulto sarà tranquillo, il bambino si rialzerà senza tanti problemi e al massimo cercherà un po' di consolazione per lo spavento.



Io bambino rispecchio il mio essere in te "adulto modello" e da ciò che fai imparo a comportami e reagire.


Nel linguaggio le informazioni che passiamo sono molte e spesso inconsce, perché vanno al di là delle semplici parole (vedi linguaggio non verbale).



- In famiglie con più figli (ma non necessariamente, anche nelle famiglie con figli unici), ad esempio, la gestione dei turni comunicativi deve essere regolata dai genitori che si fanno "direttori d'orchestra" affinchè ogni strumento possa farsi sentire . Se solitamente io genitore interrompo gli altri per prendere la parola che modello sto dando?

- "Non dire le parolacce" dice un genitore a suo figlio, quando nel suo intercalare le parolacce abbondano come la neve in cima alle montagne più alte...

- Se sono una persona che abitualmente parla con un tono di voce alto, addirittura spesso urlo...posso chiedere a mio figlio di parlare ad un volume di voce "normale"?

Il bambino, soprattutto nell'infanzia, ha dei modelli, dei punti di riferimento e questi sono i genitori, in prima battuta. Ora capiamo perché i bambini fanno ciò che vedono e non ciò che viene detto loro di fare!

Certo ogni bambino avrà poi delle caratteristiche proprie, ma dobbiamo essere consapevoli che nell'essere genitori noi abbiamo il "potere" di modellare, nel senso di dare una forma, tracciare le linee generali di un disegno, progetto che sarà sicuramente unico e irripetibile, che crescendo sarà anche molto diverso dal modello, ma che avrà sicuramente la firma di chi lo ha cresciuto.

Nonostante tutte le incongruenze che possono avere, il papà e la mamma sono per i loro piccoli dei super eroi, i paladini della giustizia, le stelle che brillano nel cielo e che indicano la via.

E' quindi bene ricordare che... siamo dei modelli!