1 anno fa ho smesso.
Tutto ha avuto inizio verso i 14 anni.
Età critica in cui
vorresti essere tutti fuorché te. Quindi inizi a cercare di apportare quei
cambiamenti che ti sembrano un piccolo salvagente.
Partire dalle risorse presenti mi sembrava la cosa più ragionevole e quindi, guardandomi allo specchio, ho decretato che i capelli potessero avere una chance ...per il resto c'era poco da fare.
Io ho iniziato con l'hennè: riflessi mogano su capelli castani, lunghi e ricci. Un impacco molto naturale, ma altrettanto puzzolente, che oltre ai riflessi mi lasciava i capelli stopposi e secchi, motivo per cui , per non farmi mancare niente, aggiungevo un rosso d'uovo (che nutre!). Ma già mi era stato tramandato il detto "se bella vuoi apparire un po' devi soffrire" e quindi a volte, procedevo con impacchi di olio di oliva.
Verso i 20, anno più anno meno, le prime tinte (quel ciuffo di capelli bianchi si stava facendo strada prepotentemente e questo non era tollerabile).
Anni di "esperimenti": castano mogano, castano ramato, castano chiaro, castano scuro, ciuffi colorati, ciuffi non colorati...insomma spesso mi divertivo anche, la maggior parte delle volte mi sembrava una vera schiavitù.
Tant'è che nell'agosto del 2019 decido di fare l'ultima tinta e dire addio ad ammoniaca e coloranti.
"Sono così" mi dico, inizialmente per convincermi "Ogni capello bianco è guadagnato, come le rughe che ho in faccia". Faccio in fretta a convincermi, la praticità ha sempre il sopravvento nel mio stile, soprattutto quando va a braccetto con lo star bene "nei propri panni".
"Sono Manuela Quarello e sono 12 mesi che non faccio tinte ai capelli!"
Solo qualcuno ha osato dirmi : "sei troppo giovane per essere grigia".
Grazie per il "giovane"!
Ormai libera da questo appuntamento fisso, perfettamente a mio agio durante il lockdown, quando nei supermercati potevi comprare solo generi di prima necessità (niente tinte, a quanto pare non rientravano), non avevo ancora fatto i conti con i disegni...
Ma di questo scriverò nel prossimo articolo!