Cosa metto in valigia?
Cosa metterei in valigia se dovessi partire, all'improvviso?
Due cambi, coperte, del sapone, qualcosa da mangiare che si possa conservare...
Un sentimento di incertezza e angoscia inizia a invadermi, come un boa strisciante.
Poche certezze, forse una sola: dove non essere per cercare di vivere.
Dove andare per cercare di vivere è un altro interrogativo.
E poi la responsabilità di altre vite, dei propri figli, dei propri genitori...cosa fare?
Dietro l'angolo di casa persone in viaggio con le loro valigie e le loro incertezze. Si faranno queste domande?
Dove trovano la forza? Dove trovano la speranza?
La Vita.
La Vita è il bene più prezioso a cui non vogliamo rinunciare, a cui ci aggrappiamo con tutte le forze.
Parlando con un'amica la cui famiglia vive in Romania, al confine con l'Ucraina, mi dice che le sirene sono suonate anche da loro e le chiedo se ha paura, perché io ne avrei. Io ne ho.
Lei mi risponde "NO" e io non posso che guardarla, senza parole. "No?!"
"No. Ci affidiamo a Dio, noi cosa possiamo fare?"
Era sincera negli occhi e nella voce e come cristiana vorrei avere la sua fede, perché io al solo pensiero di tutto ciò mi sento paralizzata.
Allora ripenso al libro dell'Esodo, capitolo 15, ad un versetto che ho letto proprio pochi giorni fa:
"Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza."
Con questa certezza nel cuore, voglio pensare che Dio si serve di noi per fare meraviglie, che prendono il nome di solidarietà, accoglienza, cura, fratellanza e preghiera.