Multiverso
Ho passato un periodo bellissimo, poco più di quattro anni fa. Un periodo ricco, che ricordo con nostalgia: oltrepassavo la soglia della biblioteca ed entravo nel Multiverso, quello vero; la porta per accedere ad universi paralleli, dove poter essere un maratoneta giapponese, una quarantanovenne elegante che si rimbocca le maniche per aiutare un'anziana signora, dove osservare con occhi di ragazza montagne di libri che bruciano o ancora sentirsi sommersi e invischiati dall'egoismo di un mondo che diventa cieco, la cui salvezza e umanità si riconquista anche attraverso un libro.
Un libro= un universo
Una biblioteca=infiniti universi
Scrivo queste parole per coloro che amano andare in biblioteca.
Per coloro che vanno e vengono dalla biblioteca come fosse una seconda casa, un'amica che non delude, ricca di sorprese e aspettative. Quel luogo che ti accoglie e che impari a conoscere, un po' alla volta, con rispetto, vagando tra la letteratura italiana e quella straniera, sapendo dirigerti con sicurezza nel corridoio a destra piuttosto che a sinistra a seconda di quello che cerchi.
Forse loro mi capiranno.
Era dai tempi del Covid che non entravo in biblioteca, quattro anni fa, appunto.
Credevo che in quel periodo sospeso, con tanto tempo a disposizione avrei potuto leggere tutto quello che avevo in programma e che a casa avevo accantonato.
Invece il Covid mi ha, inspiegabilmente, ucciso il desiderio di prendere in mano un libro…inspiegabile perché leggevo uno, se non due libri al mese, insaziabile, golosa di libri.
Evidentemente, la paura che si respirava in quel periodo mi ha bloccata. Mi ha paralizzata, ha congelato la speranza di vie di fuga, di mondi diversi. La speranza che si vive quando si legge un libro. Per me è andata così!
Anche al ritorno "alla normalità" non ho più trovato il tempo di andare in biblioteca (come si perdono in fretta le buone abitudini!) e a casa se iniziavo un libro a volte non riuscivo a portarlo a termine.
Poi oggi, in attesa di recuperare lo scooter portato dal meccanico per la revisione, ho pensato di impiegare il tempo leggendo e così sono tornata in biblioteca.
Ingenuamente pensavo di poter riprendere le cose dal punto in cui le avevo lasciate, come quando si riprende un libro, aprendolo dove abbiamo messo il segno.
Non avevo fatto i conti con il passare del tempo.
Restyling della biblioteca: scaffali spostati, schedari spariti, tavoli della lettura in una stanza diversa, le proposte al pubblico esposte diversamente.
Niente più bibliotecarie, quelle che conoscevo io e che nel tempo avevano imparato a riconoscermi, con le quali scambiavo due parole e un sorriso: "Tutto bene? Come va? Arrivederci. Buona giornata!".
La famigliarità del posto era ….PUFF …..sparita con un colpo di bacchetta (della durata di soli 4 anni!!!).
Spaesata, intrusa e diffidente, così mi sono sentita. Mi ha fatto tanto effetto che ho tirato fuori il libro che mi ero portata da casa e seduta al tavolo mi ci sono immersa, senza guardarmi attorno, come quando si è circondati da sconosciuti ostili.
Ad un tratto interrompo la lettura per seguire divertita, con lo sguardo, mio marito. Mentalmente contavo i minuti, aspettando che si alzasse e iniziasse la ricerca… Ed eccolo, che abbandona il suo libro portato da casa e si dirige verso gli scaffali. Sapevo che non avrebbe resistito, è come il richiamo della foresta…non puoi resistere, non puoi restare indifferente. Dopo un po', come un bimbo in un negozio di caramelle, il sorriso stampato sulle labbra, torna trionfante con un libro in mano, da prendere in prestito.
Attraverso i suoi occhi ho rivissuto la gioia di vagare alla scoperta del "libro che sta proprio aspettando me", del libro "di quell'autore che ho amato tanto" e di cui voglio gustare altre pagine, del libro che mi hanno consigliato e del quale potrò condividerne le pagine.
Allora tutto intorno si trasforma, gli sconosciuti ritornano ad essere amici che sorridono e che mi aspettano, pazienti.
Imparerò a riconoscere i volti nuovi, le nuove disposizioni, ritornerò a gironzolare tra gli scaffali.
Siamo usciti ristorati, con la speranza e la voglia di viaggiare, tra le pagine di un libro.
La porta del Multiverso è poi sempre quella, aspetta solo che la varchi.
Siamo usciti ristorati, che nemmeno una SPA oggi può reggere il confronto!