Nel mondo che vorrei
Nel mondo che vorrei ci sono padri e figli come Alice e suo padre.
Mi imbatto in loro in una calda domenica pomeriggio di ottobre nello "Scrigno" della pinacoteca Agnelli.
Alice...il nome non è di fantasia, lo carpisco dalle loro conversazioni e le calza a pennello.
Alice delle meraviglie, Alice che si meraviglia.
Alice che mi meraviglia con i suoi cinque (forse sei) anni, mentre guardando i bellissimi dipinti chiede a suo padre informazioni sull'artista e commenta quello che vede con una semplicità disarmante.
Non posso fare a meno di mettermi alle loro spalle per gustarmi questa scena: padre e figlia, lei con il naso in su, davanti ad un'opera d'arte. Ma quello che più mi colpisce è il tono di voce, la serenità e la calma che li circonda, la pazienza con cui il papà risponde.
Sono forse alieni?
Li seguo, non posso davvero farne a meno; il mio cuore sussulta, Alice mi ha incantata. Quando mi ricapita di trovare una guida così? Attraverso le sue parole guardo i quadri con uno sguardo diverso.
Il mio seguirli diventa in poco tempo troppo evidente, la pinacoteca è piccola e il percorso è quasi obbligato.
Quindi mi faccio avanti e mi complimento con il padre: se mi vede lì vicino a loro è perché sono affascinata da sua figlia e …se non gli dispiace io li seguirei anche per il resto della visita!
Sorride e capisce che sono strana, ma innocua. Io continuo a seguirli, tre passi indietro per non invadere la loro intimità.
Arriva un messaggio sul telefono del papà: "Sarà tua mamma che ha visto la foto che le ho mandato. Mi dirà che ti ho messo le scarpe sbagliate, che non ti ho messo i collant e che non ti ho fatto i codini" dice a bassa voce sorridendo (è un papà che sorride).
Sorrido anche io, mi ci ritrovo (purtroppo). Avrei scritto anche io un messaggio così? Sicuramento lo avrei pensato.
Perché noi donne non possiamo fare a meno di essere le "Sherlock Holmes" della situazione, che analizzano i particolari per trovare indizi di cose che "noi non avremmo fatto così", perdendoci l'insieme della scena che va molto oltre ai suoi singoli elementi.
Alice è una piccola donna. Alice si meraviglia e guarda l'insieme.
Alice mi ricorda che si può fare.
Nel mondo che vorrei noi donne restiamo come Alice: incantate a guardare il paese delle meraviglie.
Nel mondo che vorrei i genitori portano i figli nelle pinacoteche, in una calda domenica pomeriggio di ottobre, per godere insieme delle meraviglie.