Piccolo universo immenso

13.01.2021
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Nelle storie di fantascienza si parla spesso di "stargate": un portale in grado di collegarci e trasportarci verso mondi lontani, nella galassia.

Io ho "scoperto" degli stargates!!!

I 5 sensi sono i nostri portali. Perché non posso pensare a nient' altro di così immenso e complesso quanto la galassia, del nostro cervello.

I sensi fanno entrare il mondo che ci circonda dentro al nostro personale universo. Creano delle memorie, che si stratificano in esperienze, che ci aiutano ad apprendere, a modificare il nostro comportamento, il nostro modo di rapportarci con il mondo esterno.

Ci fanno diventare quello che siamo.

La parte che mi affascina di più é proprio la creazione di memorie. 

Alcune sembrano perse, altre sono più nitide, altre ancora proprio vive.

Eppure anche le memorie più remote, lontane diverse galassie dal nostro io cosciente, all'improvviso si palesano in tutta la loro forza, cariche di emozioni e sentimenti.

La letteratura insegna a partire dalle "Madeleine di Proust" la forza che lega i sensi alle emozioni.

E' un'esperienza comune.

A me capita soprattutto con la musica: 

bastano due note di "quella musica" e all'improvviso sono lì, in macchina sul Gran Sasso, finestrino abbassato, aria fresca sul viso, le casse dello stereo (portatile con le pile -siamo agli inizi degli anni novanta, l'autoradio era un lusso-) che trasmettono le note di una musica dolce, i cavalli selvatici che pascolano, i miei sui sedili anteriori, mio fratello di fianco a me...

oppure "quell'altra musica" e mi ritrovo al bordo di una pista della discoteca itinerante "Super Sound", che d'estate (quando avevo 16/17 anni) girava da un paese all'altro. Ingresso gratuito, un pienone di ragazzini che si guardano in giro, cercano la loro "anima gemella" (al tempo ci si credeva fortemente), ballano, si sentono grandi, si preoccupano al massimo di quello che sarà di loro di lì alla prossima interrogazione

altre due note (riconosco in fretta le canzoni!) e sono sul pino, su un ramo abbastanza alto da nascondermi a chi ci passa vicino; walkman, cuffie nelle orecchie e un libro sulle gambe ("il giovane Holden" nella fattispecie). Del libro ricordo poco, ma la musica e la sensazione di libertà le ricordo bene.

Un'altra nota e tengo in braccio il mio primo figlio e con lui canto e ballo e giro su me stessa tenendolo stretto, in quella piccola sala della nostra piccola casa: due cuori, un bimbo, un cane ...e una capanna!

Un'altra...e un'altra ancora

Una memoria di colonne sonore, o meglio una vita fatta di colonne sonore...

Questo solo per il senso dell'udito...ce ne sono ancora 4

Che universo immenso il nostro IO.