Qualcuno che ti aspetta
19:32 - primo giorno di dicembre del 2020 -
Esco da lavoro.
Fuori nevischia, più pioggia che
neve, ma l'aria sa di pulito, profuma di neve, anche se arriva da lontano, dalle
montagne dove ha nevicato veramente.
L'atmosfera cambia e per un attimo mi sembra di essere lontana da pandemie, restrizioni, dispositivi di protezione individuale (sebbene indossi la mascherina...ormai non ci faccio quasi più caso).
Per una attimo è tutto di nuovo "normale".
Mi incammino verso la macchina. Sul marciapiede un uomo sta venendo verso di me (ha la mascherina, ma ormai non ci faccio più caso).
Si avvicina e in corrispondenza della mia macchina si ferma ad un portone. Io rallento e guardo, nel frattempo sono arrivata all'auto; apro il bagagliaio.
L'uomo suona ad un citofono.
Chi è?
Io
Scatta la serratura e la porta dell'androne si apre.
Io
Che bello quando c'è qualcuno che ti aspetta, qualcuno che ti conosce, che riconosce la tua voce fra tante, qualcuno che ti apre la porta e ti accoglie.
...
Io non suono il campanello per entrare in casa, ma ho qualcuno che mi aspetta, una stufa accesa che scalda, un piatto di risotto pronto e fumante.