Linguaggio e cibo

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LO SVEZZAMENTO 


Nell'articolo precedente abbiamo visto come l'alimentazione incida molto sullo sviluppo delle abilità orali, partendo dall'allattamento per arrivare allo svezzamento.

Proprio da qui riprende il discorso...

Quando si inizia a svezzare un bimbo?

Generalmente intorno ai 5/6 mesi

Vi ricordate, cosa vi avevo detto a proposito dello sviluppo del linguaggio?

E' proprio intorno ai 6 mesi che il bambino diventa più "sociale", ovvero inizia a partecipare ed interagire n modo più consapevole e pertinente con l'ambiente circostante e con gli adulti di rifermento.

Nessuno può negare che la "tavola" sia uno dei luoghi più "sociali", dove si ha la possibilità di scambiarsi informazioni, esprimere sentimenti, condividere gusti e divertirsi...

quindi approfittiamo di questo affinché anche per il piccolo questo momento diventi il più sociale possibile.

Di questo aspetto parlerò prossimamente.

Focalizziamoci sull'aspetto motorio. 


Cosa vuol dire?!

Lo svezzamento, con l'introduzione di nuovi gusti e man mano di nuove consistenze stimola l'attività motoria del distretto orfacciale: masticando e deglutendo si esercitano i muscoli della mandibola ( i masseteri), i temporali, la lingua, le guance.

L'introduzione di consistenze diverse aumenta la difficoltà del compito, proprio come in una palestra: gli esercizi vanno progressivamente aumentando di intensità e forza per permettere un adeguato sviluppo muscolare.

Per questo è importante passare gradualmente dalle pappe frullate e omogeneizzate a quelle con i pezzetti morbidi e man mano a consistenze più dure.

Non spaventatevi o preoccupatevi se ai primi approcci con le pappe il bimbo sembra rifiutarlo o respingerlo, perché tira fuori la lingua quando lo imboccate: è un riflesso che solitamente inizia a scomparire proprio intorno ai 6 mesi.


L'allenamento motorio permette di acquisire le competenze necessarie per

- la gestione del bolo e della saliva, 

- uno sviluppo armonico del viso, 

- l'articolazione dei fonemi e quindi della produzione del linguaggio

Inoltre apre la strada, insieme ad altri fattori, alla normale evoluzione da una deglutizione di tipo infantile ad una di tipo adulto.

Durante i pasti abbiamo anche la possibilità di stimolare l'aspetto sensoriale. 

Avete presente l'omunculus?

Eccone una rappresentazione dell'aspetto sensoriale: 

la maggiore dimensione di bocca, lingua e mani ci fanno capire che a livello cerebrale queste aree anatomiche sono ricchissime di terminazioni nervose.

La loro sensibilità è quindi elevata e molto precisa. 

Gli input tattili, olfattivi e gustativi che passano attraverso questi canali sono fondamentali e alimentano anche i circuiti del piacere e della memoria.


Toccare il cibo e manipolarlo sia al di fuori che dentro la bocca permette l'inserimento di nuove informazioni che formeranno un bagaglio al quale attingere per fare:

confronti con cibi diversi, 

verificare se ciò che ho messo in memoria corrisponde con quello che sto provando adesso, 

fare previsioni su ciò che sto per mangiare, in base alla vista, all'odore,ecc.



Stiamo parlando di esperienze di apprendimento!


Se poi uniamo aspetto motorio e sensoriale in senso più ampio capiamo che il pasto è luogo importante per: 


-il contatto visivo

-per la capacità di seguire con lo sguardo un oggetto in movimento, 

- per la prensione,

- per la coordinazione occhio-mano 

e non ultimo, l'acquisizione dell' autonomia. 

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