Quando vostro figlio dice poche parole
Quante volte ci siamo chiesti come genitori se i nostri figli stavano crescendo bene.
Ci informiamo, ci confrontiamo , ma a volte i dubbi rimangono.
Rispetto al linguaggio sentiamo sempre parlare delle "prime parole"...ma poi?
Abbiamo visto che ci sono delle tappe indicative che scandiscono il progredire del linguaggio nel bambino, che si basano sulla sua età e sul numero di parole prodotte; in un secondo momento anche la combinazione di due o più parole (prime frasi) è un aspetto importante.
Ogni bambino però è diverso dall'altro e il suo
sviluppo può variare e discostarsi leggermente dai valori di riferimento. Si parla infatti di parlatori
tardivi o "late talkers" ( ai 24 mesi non hanno ancora un bagaglio lessicale di
50 parole) o anche di "late bloomers" ovvero di quei bimbi che "sbocciano" più
tardi (ai 36 mesi non combinano parole per formare piccole frasi). Sia gli uni
che gli altri recuperano solitamente entro i 4 anni il gap che li divideva con
i coetanei.
Non ci dobbiamo preoccupare subito quindi e soprattutto ricordiamoci che lo sviluppo del linguaggio implica una serie di prerequisiti alla comunicazione che vanno al di là della produzione di parole: una serie di abilità che partono dalla relazione che il bambino/a ha con il mondo che lo circonda e soprattutto dall'interazione con i suoi genitori e caregivers.
Se verso i 2 anni vostro figlio parla poco o male iniziate ad osservare come si comporta rispetto a:
- gestualità: indica l'oggetto che vuole avere? Utilizza gesti comunicativi come "ciao" con la manina, "che buono" con l'indice sulla guancia, ecc? Vi mostra quello che ha in mano o ve lo dà?
- richiamo: si gira e vi guarda negli occhi quando lo chiamate? Interrompe un gioco e si volta quando sente il suo nome? Risponde anche senza girarsi?
- sguardo: quando parlate con lui vi guarda negli occhi? Durante un gioco ricerca il vostro sguardo per condividere l'attività che state facendo?
- comprensione: se gli date un piccolo "ordine" come "prendi la palla", lui agisce? Se sì, lo fa in modo coerente rispetto alla richiesta?
- socialità: ricerca gli altri bambini? Condivide i giochi? E' curioso ed esplora lo spazio intorno a sé?
- suoni: reagisce ad un rumore improvviso? Si gira se sente una voce famigliare?
Se questi requisiti sono soddisfatti allora potete aspettare ancora un po', fin verso i tre anni. Nel frattempo potrete stimolarlo attraverso esperienze comunicative che per voi sono alla portata di mano: lettura di favole, gioco, coinvolgimento nelle attività della vita quotidiana.
L' inserimento alla scuola dell'infanzia inoltre è un passaggio importante, utile per il confronto con i pari e per stimolare le competenze relazionali e comunicative.
Viceversa è consigliabile rivolgersi al pediatra per esprimere i propri dubbi e perplessità.
In ogni caso ricordatevi che un colloquio con la logopedista potrà fornirvi informazioni specifiche sulle tappe di sviluppo del linguaggio e indirizzarvi verso il percorso migliore da intraprendere.