Sviluppo del linguaggio #3

Dai 6 ai 18 mesi

Le prime parole

Riassumendo brevemente quanto visto precedentemente (vedi Sviluppo del linguaggio #1) si possono riprendere i concetti di:

relazione - come contatto e  scambio di informazioni (non solo verbali) tra adulto e bambino

maternese - linguaggio con stimoli ridondanti e ricchi a livello acustico, tipico dell'adulto verso il bambino

lallazione - ripetizione di suoni, che si manifesta intorno ai 6 mesi

Nel progredire della crescita la lallazione passa da canonica (ripetizione della stessa sillaba PA PA PA) a variata (ripetizione di sillabe con due o più consonanti diverse PATA PAPATA MABABA - dando voce a quelle che vengono definite protoparole ovvero "abbozzi di parole").

E' un periodo molto ricco di produzione verbale, il bambino ama sentire la sua voce e con questa gioca e ci intrattiene. Tutto questo avviene normalmente entro gli 11 mesi.

E poi eccoci arrivati al 12° mese! 

Tanti auguri piccolino, è già passato u n anno da quando sei venuto alla luce e in quest'arco di tempo tu sei ormai pronto per dire le tue prime parole.

Ora si sa che la varietà della lallazione ci darà in una certa misura l'idea di come saranno le prime parole del bambino.

In questa evoluzione si verifica il passaggio da una comunicazione non intenzionale ad una intenzionale, legata cioè ad un significato.

Se da una parte è vero che le prime parole arrivano quasi all'improvviso è altrettanto vero che il bambino in questo periodo, ancora non in grado di parlare,inizia a farsi capire utilizzando il gesto per indicare oggetti che vuole avere, mostrare, condividere, fa "ciao" e "manda baci" con la mano. Spesso accompagna i gesti con vocalizzi e guardando l'adulto.

Anche questa fase precede accompagna la formazione delle prime parole.

Vengono considerate "parole", in questo periodo, anche i suoni onomatopeici come i versi degli animali, il Brum brum della macchina, piuttosto che il ciuf ciuf del treno, o il din don delle campane perché a questi suoni è legato un significato ben preciso.

Può capitare che in concomitanza di questo passaggio il bambino diventi improvvisamente e stranamente più silenzioso, sembra quasi che arresti il suo linguaggio.

In realtà si sta preparando per un compito più complesso che prevede di passare da una ripetizione continua di sillabe, ad una produzione controllata che gli permetta di inibire il flusso verbale alla sola produzione necessaria. In parole più semplici passare da PA PA PA a PAPA' o PAPPA richiede un processo cognitivo, un controllo ed un intenzionalità che necessitano di una maturazione adeguata: sta elaborando appunto le prime parole!

Da qui in avanti il bambino arricchirà man mano il suo vocabolario, imparando inizialmente le parole semplici , bisillabe, che contengono i suoni che già sono presenti nel suo "inventario fonetico", ovvero quelle che aveva esercitato in precedenza e quelle in grado di articolare (generalmente si tratta di fonemi occlusivi ad articolazione anteriore).

C'è una progressione in questa evoluzione, alcuni suoni arrivano prima di altri, per cui non possiamo aspettarci che improvvisamente tutti i fonemi arrivino come per magia, alcuni sono più complessi e sono il frutto di una maturazione generale.

Lo sviluppo del linguaggio infatti, segue le capacità motorie del bambino, sia in senso di motricità generale (prime parole-primi passi) che in senso più specifico legato alle funzioni orali (esplorazione orale di oggetti e giochi- prime pappe più solide - prime parole - quindi maggiore competenza motoria di bocca, lingua, guance, ovvero della muscolatura orofaciale).

La prossima tappa sono i 18 mesi quando ci si aspetta un vocabolario di almeno 50 parole. Il numero 50 è ovviamente indicativo, ma può essere sicuramente un buon indice per seguire l'evoluzione del linguaggio dei nostri piccoli.

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